Pollice in bocca e ciuccio: quando sono un problema?
Pollice in bocca e ciuccio: quando sono un problema?

Il pollice in bocca e il ciuccio rispondo ad un bisogno naturale presente in tutti i bambini, che è quello di suzione. Ma fino a che punto queste abitudini sono innocue? Quando invece possono degenerare, arrivando a minare la salute orale? Leggi questo articolo per scoprirlo.
Il pollice in bocca: la risposta ad un bisogno naturale
Il gesto di mettere il pollice in bocca è decisamente comune nei bambini, tanto che viene praticato ancora prima di nascere, nel grembo materno. Già alla 11a -12 a settimana, infatti, il feto mostra movimenti di suzione e deglutizione, mentre intorno alla 13 a -14 a settimana comincia a mettere le dita e il pollice in bocca.
Un gesto ripetuto anche dopo la nascita e nei primi mesi di vita in risposta al bisogno di suzione, riflesso naturale proprio di tutti i neonati che permette loro di attaccarsi al seno della mamma per ottenere il nutrimento (suzione nutritiva).
La suzione, anche quando non associata al nutrimento (suzione non nutritiva), è fondamentale perché ha effetti positivi sulla regolazione del battito cardiaco, sull’ossigenazione, sulla respirazione, sulla digestione, sulla gestione di stress e dolore e altro ancora.
Nei primi anni di vita, il pollice in bocca aiuta il piccolo a regolare il proprio stato emotivo, dandogli un senso di conforto e rassicurazione.
Intorno ai tre-quattro anni, il bisogno di suzione tende a diminuire progressivamente e spontaneamente.

Foto di: Colin Maynard
Il ciuccio
Come il pollice in bocca, anche il ciuccio ha la funzione di assecondare il bisogno di suzione non nutritiva del bambino, aiutandolo a gestire il proprio stato emotivo, a calmarsi, a rilassarsi. Gli studi mostrano anche che, durante il primo anno di vita, offrire il ciuccio al neonato prima di dormire riduce il rischio di SIDS (“morte in culla”).
Al contrario di quanto avviene con il pollice in bocca, il bambino – soprattutto nei primi mesi di vita – non ha accesso diretto e immediato al ciuccio, ma vi accede tramite il genitore. Imparare a conoscere le esigenze del proprio bambino e a rispondere in modi diversi a seconda delle situazioni (non sempre offrire il ciuccio come prima risposta è consigliabile) abituerà quindi il bambino ad un utilizzo equilibrato del ciuccio e ne renderà più facile l’eliminazione.
In che modo pollice in bocca e ciuccio possono compromettere la salute orale?
Il ricorso troppo prolungato a pollice in bocca o ciuccio nel tempo modifica la fisionomia della bocca portando a diversi problemi, come:
- aumentata sporgenza degli incisivi superiori
- mancanza di contatto fra gli incisivi
- malocclusioni
- persistenza di deglutizione infantile
- palato alto e stretto
- difficoltà a chiudere le labbra a riposo
- problemi masticatori e fonetici
- morso aperto
- morso incrociato
La gravità dei danni dipende dalla durata e dalla frequenza del ricorso al ciuccio o al pollice in bocca, così come dalla predisposizione genetica del bambino.
A che età disabituare il bambino al pollice in bocca e al ciuccio?
Molti dei disturbi che abbiamo elencato possono risolversi spontaneamente con l’abbandono, preferibilmente entro i tre anni, del pollice in bocca e del ciuccio. Il processo di ossificazione del palato, infatti, comincia a cinque-sei anni (prima, la sutura palatina è costituita da cartilagine).
Come aiutarlo?
Chiaramente, eliminare il ciuccio può risultare più facile rispetto a dissuadere il proprio figlio dal succhiarsi il pollice, dal momento che quest’ultimo è sempre a sua disposizione. Ci sono però delle attenzioni che possono aiutare il bambino in questo momento delicato:
- Proponigli alternative: una coccola, un libro, un gioco o un’attività divertente possono distogliere il tuo piccolo dal bisogno di suzione, mostrandogli che esistono modi alternativi per superare la frustrazione o trovare conforto e rassicurazione.
- Limita l’uso: nel caso del ciuccio, puoi limitarne e ridurne gradualmente l’utilizzo ad alcuni momenti della giornata (come la nanna), magari concordando insieme un luogo in cui riporlo nel resto del tempo.
- Coinvolgi il bambino: spiegagli perché è importante smettere di usare il ciuccio o di succhiarsi il pollice. Ci sono molti libri pensati per essere letti insieme che possono venire in tuo aiuto!
- Fagli sentire il tuo sostegno: gratifica il tuo bimbo, fallo sentire sicuro di sé.
- Crea una rete di supporto: chiedi a chi quotidianamente si prende cura di tuo figlio (nonni, babysitter, educatori) un aiuto in questo processo.
- Evita sovraccarichi emotivi: non cominciare questo lavoro insieme al tuo piccolo in momenti per lui delicati (l’arrivo di un fratello, lo “spannolinamento”, l’inizio del nido o della scuola dell’infanzia, un trasloco).
Se il tuo bambino continua a succhiarsi il pollice anche oltre i cinque-sei anni, vai a fondo della questione, magari facendoti aiutare dal pedodontista, per capire quale bisogno si cela dietro a questa sua esigenza.

Foto di: Colin Maynard
Conclusione
Se hai bisogno di un supporto o di consigli per aiutare il tuo bambino a smettere con il pollice in bocca o con il ciuccio, contatta i nostri Dentisti di Fiducia: ti sapranno accompagnare con professionalità ed esperienza in questo processo delicato.
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